Una Storia Millenaria nel Centro Storico di Scordia

La Parrocchia di Santa Maria Maggiore rappresenta la più antica presenza religiosa di Scordia, con radici che affondano nel periodo medievale. La prima attestazione documentale dell'originaria chiesa di Santa Maria risale al 1308, quando Scordia era ancora un casale, un piccolo insediamento rurale nel territorio ibleo.

Tra il XIV e il XVI secolo, questa chiesa ricoprì un ruolo fondamentale per la comunità locale, essendo l'unica chiesa sacramentale di Scordia. In essa venivano celebrati tutti i sacramenti: battesimi, matrimoni e funerali, costituendo il fulcro della vita spirituale del paese.

Il Passaggio dei Diritti Parrocchiali e il Terremoto del 1693

Nel 1628 iniziarono i lavori per la costruzione della nuova chiesa madre dedicata a San Rocco, voluta dal principe Antonio Branciforte. Con l'apertura di questa nuova matrice nel 1629, la chiesa di Santa Maria perse i diritti parrocchiali, che vennero trasferiti al nuovo edificio.

La tragedia del terremoto del 1693, che devastò gran parte della Sicilia sud-orientale, colpì duramente anche la chiesa di Santa Maria. L'edificio fu gravemente danneggiato ma venne restaurato nei decenni successivi. Nel 1696 compare per la prima volta nei registri parrocchiali la denominazione "Santa Maria Maggiore", il titolo che porterà fino ai giorni nostri.

Tuttavia, nel 1770 la chiesa cadde completamente in rovina, rendendo necessaria una ricostruzione integrale dell'edificio sacro.

La Ricostruzione del 1780: Architettura Barocca e Dedica Nobiliare

L'attuale chiesa di Santa Maria Maggiore fu ricostruita dalle fondamenta tra il 1773 e il 1780, grazie all'impegno instancabile del commissario della Santa Inquisizione, don Matteo Imperia. I lavori durarono sette anni e diedero vita a un capolavoro di architettura barocca siciliana.

L'Epigrafe Storica e la Dedicazione al Cardinale Branciforte

Sul portale principale della chiesa si conserva un'importante iscrizione latina del 1780, la cui traduzione recita: "A Dio Ottimo Massimo - Alla Protettrice S. Maria Maggiore, Figlia, Madre e Sposa, presente nel territorio l'Em.mo Cardinale Antonio Colonna Branciforte, Principe di S. Romana Chiesa, abbate della benefica Casa di Montione, Vescovo di Palermo ed Agrigento, già nunzio a Bologna, dei Principi di Scordia e Leonforte e patrono di questa chiesa. Questo Tempio del più antico casale, per se stesso unico e vetusto, esistente nel feudo, riedificato dalle fondamenta ed in ogni sua opera decorato in sette anni, il Sacerdote S.T.D. D. Matteo Imperia, Commissario della SS. Inquisizione, provvedendo prima di tutto con la fatica ed il denaro e venendo incontro a tutti i desideri del popolo, pegno d'animo grato e di particolare devozione. Nell'anno della restaurata salvezza 1780."

Don Matteo Imperia, per dissidi con il vescovo Alagona, scelse di dedicare la nuova chiesa al cardinale Antonio Colonna Branciforte, fratello del principe Ercole II di Scordia. Il cardinale accettò con entusiasmo la dedica e si recò personalmente a Scordia per celebrare la solenne cerimonia di consacrazione, alla presenza del clero e di una folla festante.

Il Prospetto Barocco: Eleganza e Simmetria

La facciata della chiesa si presenta con un elegante prospetto a tre ordini sovrapposti, caratterizzato da doppie lesene con capitelli compositi. L'ordine mediano è dominato da un raffinato finestrone rettangolare incorniciato da decorazioni barocche di notevole pregio. Sopra il portale si trova un timpano che racchiude lo stemma gentilizio della famiglia Branciforte. La facciata culmina in un campanile a trifora che si erge armoniosamente verso il cielo.

L'Interno: Tesoro di Arte Sacra e Devozione

Varcando la soglia di Santa Maria Maggiore, il visitatore viene accolto da un interno a navata unica riccamente decorato con stucchi barocchi di grande raffinatezza. La chiesa conserva un patrimonio artistico di notevole valore, testimonianza della devozione popolare e del mecenatismo nobiliare che caratterizzarono la Sicilia del XVIII secolo.

L'Altare Maggiore e la Tavola Cinquecentesca

L'abside è impreziosita da un magnifico altare maggiore in marmo policromo con intarsi elaborati. Su di esso domina un'antica tavola dipinta del 1589, raffigurante la Vergine con il Bambino accompagnata dai santi Biagio, Domenico, Rocco e Pietro. L'opera riporta l'iscrizione "Don Vincentius Baldaxi 1589", probabilmente riferita a Vincenzo Imbardaxi, signore di Scordia in quel periodo, che ne commissionò la realizzazione. Questa preziosa tavola proviene dalla vecchia chiesa medievale e costituisce uno dei pochi manufatti salvati dalle distruzioni e ricostruzioni che hanno segnato la storia dell'edificio.

Gli Altari Laterali e le Opere di Marcello Vieri

La chiesa ospita quattro altari laterali in marmo policromo, ciascuno sormontato da opere d'arte di grande valore. Tre pale sono firmate dal pittore senese Marcello Vieri, attivo in Sicilia nella seconda metà del XVIII secolo. Le sue opere includono il "Sacro Cuore di Gesù e di Maria" (1782) e la tela raffigurante "Sant'Agata, San Michele Arcangelo e Sant'Apollonia" (1789).

Un altro altare è arricchito dalla statua lignea della Madonna con il Bambino, realizzata alla fine del XVIII secolo e venerata con il titolo di "Madre di Dio". Questa scultura, di notevole fattura artistica, fu incoronata solennemente dal vescovo di Caltagirone Pietro Capizzi nel 1946, in segno della profonda devozione mariana del popolo scordiese.

In una nicchia è custodita la statua lignea di Santa Liberata, altra figura venerata dalla comunità locale.

Gli Affreschi della Volta: Ciclo Mariano Settecentesco

La volta della chiesa è decorata da un ciclo di affreschi settecenteschi dedicati alla vita della Vergine Maria, distribuiti in tre scene principali. L'affresco anteriore rappresenta la Morte della Vergine, quello centrale, purtroppo quasi completamente perduto, raffigurava l'Assunzione di Maria, mentre quello posteriore, parzialmente conservato, mostra la Glorificazione della Vergine in cielo.

Sulle pareti laterali si trovano sei affreschi inseriti in cornici a forma di croce greca, che narrano episodi della vita di Maria in ordine cronologico: dalla Nascita della Vergine fino alla Presentazione di Gesù al Tempio. Di questi, solo l'affresco della Madonna della Lettera si è conservato in buone condizioni, mentre gli altri tre sono stati sostituiti da copie ad olio di qualità inferiore.

Grazie al sostegno economico del Lions Club Scordia-Palagonia-Militello e all'approvazione della Soprintendenza ai Beni Culturali, è stato possibile restaurare l'affresco settecentesco raffigurante lo Sposalizio della Beata Vergine Maria, restituito alla comunità durante una cerimonia presieduta dal vescovo Calogero Peri.

La Sagrestia e i Bozzetti Originali

La sagrestia conserva tre bozzetti su tela di notevole valore documentario, che riproducono gli affreschi della volta. Secondo alcuni studiosi locali, la sagrestia occupa lo spazio dove anticamente sorgeva un tempietto dedicato a Cerere, divinità pagana legata all'agricoltura, testimonianza della continuità di culto in questo luogo attraverso i secoli.

Nella sagrestia si conserva anche una pala raffigurante San Paolo che predica ad Atene, opera di autore ignoto ma di discreta qualità artistica.

Il Ripristino dei Diritti Parrocchiali nel 1942

Dopo oltre tre secoli dalla perdita dei diritti parrocchiali, la chiesa di Santa Maria Maggiore tornò ad essere parrocchia il 25 luglio 1942, per decreto del vescovo di Caltagirone monsignor Pietro Capizzi. Questa decisione riconobbe l'importanza storica e spirituale dell'edificio e rispose alle crescenti esigenze pastorali del paese.

La parrocchia di Santa Maria Maggiore serve attualmente una popolazione di circa settemila fedeli, in costante crescita. La comunità parrocchiale si estende in una zona di nuova espansione urbanistica nel cuore di Scordia, testimoniando la vitalità della fede cattolica nel territorio.

Il Complesso Pastorale Gesù Redentore

Per far fronte alle aumentate esigenze di servizio pastorale, è stato avviato il progetto di costruzione della chiesa e del complesso pastorale Gesù Redentore nella contrada Perraredda, come struttura sussidiaria della parrocchia Santa Maria Maggiore. Il 31 maggio 2001, in occasione della festa patronale, il vescovo di Caltagirone monsignor Vincenzo Manzella presiedette la solenne cerimonia di posa della prima pietra del nuovo complesso, alla presenza di una folla numerosa di fedeli.

La Festa di Santa Maria Maggiore: Tradizione e Devozione Popolare

La devozione a Santa Maria Maggiore è profondamente radicata nella storia e nell'identità di Scordia. Nei secoli, il popolo si è sempre rivolto alla Vergine per implorare grazie, protezione e per scongiurare calamità pubbliche e private. Fino al XVII secolo, Maria era la principale patrona del paese, prima che questo titolo passasse a San Rocco.

La Festa Mobile di Pentecoste

La festa di Santa Maria Maggiore si celebra il primo lunedì dopo la Pentecoste, mantenendo il carattere di festa mobile legata al calendario liturgico pasquale. Questa tradizione affonda le radici nell'antica civiltà contadina: la festa coincideva infatti con il periodo della raccolta dei frutti dei campi, in particolare del grano.

Durante la processione, il simulacro della Madonna veniva tradizionalmente adornato con fasci di spighe mature variamente intrecciate, simbolo dell'abbondanza e della gratitudine per i doni della terra. Le spese per i festeggiamenti erano sostenute dal ceto borghese di Scordia, espressione dell'impegno comunitario nella celebrazione della compatrona.

I Festeggiamenti Moderni

Attualmente, i festeggiamenti si concentrano nell'ultima settimana di maggio, con il culmine tra il 28 e il 31 maggio. Il calendario delle celebrazioni prevede:

• Solenne triduo di preparazione con celebrazioni eucaristiche quotidiane
• Processione del 28 maggio con partenza dalla chiesa di Santa Maria Maggiore
• Serate musicali il 29 e 30 maggio con esibizioni di artisti e cittadini
• Pontificale Mariano il 31 maggio nella chiesa di Gesù Redentore
• Processione solenne del 31 maggio con il rientro del simulacro nella chiesa madre
• Accompagnamento della banda musicale lungo tutto il percorso processionale
• Luminarie e fuochi d'artificio per il rientro della Madonna

Durante la festa, le vie del paese si trasformano: gli abitanti addobbano finestre e balconi con bandiere colorate e drappi per salutare con gioia il passaggio della statua della Vergine. La partecipazione coinvolge non solo i parrocchiani di Santa Maria Maggiore ma anche fedeli delle parrocchie vicine e delle frazioni limitrofe, testimoniando il forte legame della comunità con questa tradizione secolare.

Posizione e Informazioni Pratiche

Come Raggiungere la Parrocchia

La chiesa di Santa Maria Maggiore sorge in Piazza Regina Margherita, nel cuore del centro storico di Scordia, in prossimità della villa comunale. La posizione centrale la rende facilmente raggiungibile a piedi dalle principali vie del paese.

Indirizzo: Piazza Regina Margherita, Scordia (CT), 95048

Come Arrivare a Scordia

In automobile:

• Dall'autostrada A18 Catania-Siracusa: uscita Lentini-Carlentini, proseguire per circa 15 km in direzione Scordia
• Dall'autostrada A19 Palermo-Catania: uscita Motta Sant'Anastasia, seguire le indicazioni per Scordia

In treno: Le stazioni ferroviarie più vicine sono Catania Centrale e Catania Europa, distanti circa 30 km. Da lì è possibile proseguire con autobus di linea o taxi.

In aereo: L'aeroporto di Catania-Fontanarossa dista circa 40 km. È possibile raggiungere Scordia tramite servizi di autonoleggio o trasferimento privato.

Guida Spirituale della Parrocchia

Parroco: don Francesco Messina

Diacono: don Rocco Giuseppe La Magna

Diocesi di Appartenenza

La Parrocchia Santa Maria Maggiore fa parte della Diocesi di Caltagirone, una delle diocesi storiche della Sicilia con una ricca tradizione artistica e spirituale. La diocesi comprende numerosi comuni della provincia di Catania e conserva un patrimonio artistico-religioso di grande valore.

Perché Visitare la Parrocchia Santa Maria Maggiore

Una visita alla Parrocchia Santa Maria Maggiore offre molteplici motivi di interesse:

Per gli Appassionati di Storia

La chiesa rappresenta la testimonianza più antica della presenza cristiana a Scordia, con una storia documentata che risale al 1308. Le vicende legate al terremoto del 1693, alla ricostruzione settecentesca e al ruolo della famiglia Branciforte offrono uno spaccato affascinante della storia siciliana.

Per gli Amanti dell'Arte

Il patrimonio artistico della chiesa è notevole: dalla tavola cinquecentesca agli affreschi settecenteschi, dalle opere di Marcello Vieri alle sculture lignee, ogni elemento racconta la storia dell'arte sacra siciliana tra Rinascimento e Barocco.

Per i Fedeli

La chiesa continua ad essere un luogo vivo di preghiera e di comunità. Le celebrazioni liturgiche, i sacramenti e le feste patronali mantengono viva la tradizione di fede che caratterizza questo luogo da oltre sette secoli.

Per i Visitatori

L'architettura barocca, l'elegante facciata e l'interno riccamente decorato rendono Santa Maria Maggiore una tappa imperdibile per chi visita Scordia e desidera conoscere il patrimonio artistico e culturale della Sicilia orientale.

Scordia: Contesto Territoriale e Tradizioni

Scordia si trova nella pianura catanese, territorio fertile noto per la produzione di agrumi, in particolare arance. Il toponimo deriva dal greco "skórdon" che significa "aglio", pianta probabilmente diffusa nell'antichità in questa zona.

Il paese conserva altre importanti chiese oltre a Santa Maria Maggiore: la chiesa madre di San Rocco in stile barocco, la chiesa del Purgatorio seicentesca, la parrocchiale di Sant'Antonio di Padova annessa al convento dei Minori Riformati, e la chiesa di San Gregorio Magno. Questa ricchezza architettonica testimonia l'importanza religiosa e culturale che Scordia ha rivestito nei secoli.

Il Palazzo Branciforte, edificato nel Seicento, rappresenta l'eredità del dominio feudale della nobile famiglia che tanta parte ebbe anche nella storia di Santa Maria Maggiore.

Conservazione e Tutela del Patrimonio

La chiesa di Santa Maria Maggiore è sottoposta a tutela come bene culturale ecclesiastico. Gli interventi di restauro, come quello dell'affresco dello Sposalizio della Vergine, vengono realizzati sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali della Sicilia, garantendo la conservazione secondo i più rigorosi standard scientifici.

L'impegno della comunità parrocchiale, del Lions Club locale e delle istituzioni diocesane assicura la continua manutenzione e valorizzazione di questo patrimonio che appartiene non solo alla comunità di Scordia ma all'intera Sicilia.

Conclusione: Un Patrimonio da Scoprire e Custodire

La Parrocchia Santa Maria Maggiore di Scordia rappresenta un tesoro di fede, arte e storia che merita di essere conosciuto e apprezzato. Dalle sue origini medievali fino alla vivace comunità parrocchiale di oggi, questo luogo sacro continua a essere punto di riferimento spirituale e culturale per l'intero territorio.

La chiesa testimonia la capacità di resilienza di una comunità che, dopo terremoti e distruzioni, ha sempre saputo ricostruire e rinnovare la propria fede. Gli affreschi restaurati, le opere d'arte conservate e le tradizioni vive della festa patronale dimostrano che Santa Maria Maggiore non è solo un monumento del passato, ma una realtà viva che guarda al futuro custodendo la memoria delle proprie radici.

Visitare Santa Maria Maggiore significa intraprendere un viaggio attraverso oltre sette secoli di storia siciliana, ammirare capolavori del barocco e partecipare alla vita di una comunità che mantiene saldo il legame tra tradizione e contemporaneità.

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