Giovedì, Aprile 25, 2024 - 09:13

MESSE PARROCCHIA ORARIO MESSE S. MASSIMILIANO KOLBE

Orari Sante Messe

Orario Invernale SS. Messe.(dal 1° Ottobre 2021 al 30 Giugno 2022)
Festive: Sabato e prefestivi: ore 18:00 Domenica e festivi: ore 10.30 ore 18.00
Feriali: ore 18:00
ore 18:00 Adorazione Eucaristica: ogni giovedì alle ore 17.00.
parroco, Sac. Salvatore Digeronimo).

«La storia si compie sempre dentro alcune circostanze, dentro alcuni dettagli, attraverso cui passa la storia di Dio per la salvezza degli uomini» (S. Digeronimo, «Tempo di costruire», in Id. – et alii, Un incontro. Una chiesa. Una storia. Chiesa San Massimiliano Kolbe in Belsito, 2011).

La parrocchia San Massimiliano Kolbe sorge nella frazione di Misterbianco (CT) denominata Belsito. Qui, a motivo dell’assenza più che decennale di un piano regolatore comunale, la costruzione delle case è stata improntata a criteri piuttosto individuali. In tale contesto, il sorgere della parrocchia ha rappresentato l’inizio di un’aggregazione prettamente sociale, oltre che ecclesiale, degli abitanti i quali, pur dispersi individualmente, hanno avuto e mantengono la possibilità di scoprirsi come una comunità.

Le origini della parrocchia risalgono all’autunno del 1982, presso un garage di Belsito, in via Portella della Ginestra n. 46. Il 25 dicembre 1983, l’allora Arcivescovo di Catania, S.E.R. Mons. Domenico Picchinenna, firma il decreto di erezione canonica della parrocchia, intitolata a San Massimiliano Maria Kolbe, canonizzato il 10 ottobre 1982 (e il 18 febbraio 1984 la parrocchia venne inaugurata con l'insediamento del primo parroco, Sac. Salvatore Digeronimo).

Da subito si venne sviluppando una vita parrocchiale in tutte le sue attività pastorali, nonostante le non indifferenti difficoltà sorte in diversi ambiti. Nel marzo del 1985, a causa dello sfratto dal primo garage, la sede della parrocchia si dovette trasferire in un altro garage, in via della Zagara n. 61, e nel gennaio del 1998 in un terzo garage in via Lillà n. 5.

Grazie a un consistente contributo da parte dell’Arcidiocesi, retta allora da S.E.R. Mons. Luigi Bommarito, il 1993 vide il compromesso di acquisto di un ampio lotto di terreno agricolo, che giunse a compimento nel dicembre 1995. Con un finanziamento ottenuto nel 1999 dalla Conferenza Episcopale Italiana, l’8 gennaio 2000 (anniversario della nascita di San Massimiliano Kolbe) venne benedetta e posta la prima pietra della nuova costruzione. Dopo vari imprevisti di non poco conto, i lavori di costruzione durarono dagli inizi di agosto 2001 alla fine di marzo 2003. Infine, il 22 giugno 2003, solennità del Corpus Domini, avvenne la consacrazione della chiesa, pur incompleta, per mano di S.E.R. Mons. Salvatore Gristina.

La struttura architettonica della chiesa — orientata a levante (da dove sorge il sole) secondo l’antichissima tradizione delle basiliche paleocristiane — è caratterizzata da una pianta a croce, al cui centro si innalza una cupola ottagonale, segno della risurrezione di Cristo crocifisso. Anche le feritoie parietali sono strutturate in modo che la luce solare assuma un significato ampiamente liturgico.

Il portale d’ingresso, costituito da 15 conci in pietra lavica e scolpiti a bassorilievo, è dedicato alla vita e alla missione di San Massimiliano Kolbe.

L’altare, simbolo di Cristo, è costituito da un unico blocco di pietra lavica etnea di 3,6 tonnellate, che si dovette posizionare prima della stessa costruzione dell’ambiente liturgico, la quale avvenne di conseguenza proprio attorno all’altare: il magma infuocato del vulcano richiama il fuoco dei forni crematori di Auschwitz, nei quali fu incenerito il corpo del Santo Martire polacco; le sue dimensioni (cm 180 x 90 x 93) mostrano l’aspetto di mensa eucaristica; la sua forma, senza la tavola superiore, sottolinea la dimensione del sacrificio eucaristico.

Alto significato artistico-liturgico presentano, poi, l’ambone, il tabernacolo, il battistero, così come anche le statue rispettive di San Massimiliano Kolbe (in bronzo, di Antonio Brancato, del 1991) e dell’Immacolata Concezione (in vetroresina, di Pasquale Nava di Messina, del 2007). 

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Catania

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